
Sono anni che in Europa si contano 95 milioni di persone, pari al 21% della popolazione, a rischio di povertà o esclusione sociale, ossia inseriti in famiglie che presentano almeno uno dei tre rischi di povertà ed esclusione sociale: rischio di povertà, grave deprivazione sociale, residenza in una famiglia con intensità di lavoro molto bassa. Sale al 24,4% la percentuale dei ragazzi (di età inferiore ai 18 anni).
Nonostante i copiosi riferimenti ai diritti dei più deboli da tutelare nei vari trattati e pilastri europei mai si è pensato a una robusta iniezione di liquidità a beneficio degli strati più svantaggiati, per dare attuazione ai principi solidaristici fondanti dell’Unione Europea.
All’improvviso si mettono insieme, tra debito comune, fondi privati e fondi comunitari, compresi quelli destinati alla coesione sociale, ben 800 miliardi, non per una seria lotta alla povertà, ma per un riarmo folle, scriteriato, del tutto illogico e sconclusionato, perché teso esclusivamente a rifornire gli apparati bellici pletorici e inefficienti dei 27 stati membri, anziché porre in essere con urgenza una difesa comune europea più snella ed efficace, che comprenda anche il Regno Unito, e che si accompagni a uno sforzo diplomatico serio, teso a spegnere i conflitti aperti, anziché alimentarli.
DICIAMO NO A QUESTA VERGOGNA!
Saremo anche noi in piazza il 15 marzo prossimo a Piazza del Popolo per dire che vogliamo un’altra Europa, che riparta dalla gente, dal popolo, non dalle élite, e riscopra la sua più autentica vocazione di pace, armonia tra i popoli, multilateralismo, legalità internazionale, solidarietà sociale e lotta alle diseguaglianze.
Ringraziamo Michele Serra di averla lanciata e aver chiarito in maniera inequivocabile il senso della manifestazione in questi termini:
Che cosa difendiamo, difendendoci, è la domanda che conta, e la risposta è determinante. Difendiamo la pace e la tolleranza, prima di tutto, e le inseguiamo dovunque si nascondano, perché l’intera architettura europea è concepita, proprio dalle fondamenta, per questo scopo.
Difendiamo i diritti, il multilinguismo, la libertà religiosa, l’inclusione, la separazione dei poteri; e non da ultimo, e forse in questo momento per primo, difendiamo lo stato sociale, che è la sola vera difesa dei più deboli e non per caso è il bersaglio numero uno della tecno-plutocrazia salita al potere negli Stati Uniti. Ricchi che dicono ai poveri: di qui in poi, arrangiatevi.
Se l’Europa fosse anche solo la metà di tutto questo, la proposta di von der Leyen non sarebbe stata nemmeno formulata, per quanto stridente con lo statuto di fondazione e con il diffuso sentimento popolare che è di grande preoccupazione, quasi di angoscia, per la corsa mondiale al riarmo.
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Von der Leyen presenta ‘Rearm Europe’: “Pronti ad aumentare massicciamente la spesa per la difesa”