“Se “La libertà è partecipazione” bisogna prendere atto che la partecipazione democratica dei cittadini sembra progressivamente venir meno, soprattutto in Italia, ma non solo, come evidenziano i tassi di astensionismo alle tornate elettorali politiche e amministrative degli ultimi tempi.
A tal proposito, riteniamo fondamentali, oltre alle riforme suindicate, che potrebbero sanare milioni di situazioni di disagio, emarginazione e degrado e riavvicinare molti esclusi alla vita pubblica, quegli istituti che consentono ai cittadini di esprimersi in maniera più immediata e dar modo alle classi dirigenti e alle forze politiche di cogliere le indicazioni provenienti dall’elettorato, per poterlo meglio rappresentare.
Chiediamo, pertanto, che vengano potenziati e garantiti gli strumenti già previsti di democrazia diretta nelle normative nazionale e comunitaria.
A tale scopo chiediamo una piattaforma digitale sicura e certificata, di facile accessibilità e gratuita per tutti, con registrazione e identificazione una tantum, che possa gestire tutti gli istituti di democrazia diretta nazionali e comunitari, dalle leggi di iniziativa popolare, ai referendum, alle iniziative cittadine europee, in modo da semplificare e facilitare l’apporto e la partecipazione libera dei cittadini alla gestione della cosa pubblica, e in particolar modo garantire, già dalle prossime elezioni europee, il voto digitale a studenti e lavoratori fuori sede a tutte le consultazioni elettorali.
Chiediamo, in sintesi, che la politica e l’economia siano conseguenti rispetto al progresso tecnologico, alle opportunità che offre e alle sfide che pone, che i principi espressi dalla Costituzione della Repubblica Italiana, dai trattati europei e dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo trovino concreta attuazione e non rimangano lettera morta.
Chiediamo che tutti noi cittadini e le forze politiche andiamo incontro alle prossime elezioni europee col pensiero al governo e al percorso europeo, piuttosto che ai risvolti sugli scenari politici nazionali, per intraprendere davvero la strada di un nuovo umanesimo, che rimetta al centro la persona.
Auspichiamo infine, che l’Italia e l’Europa facciano da apripista a un RBI davvero universale, riconosciuto come diritto umano e inalienabile alla sussistenza, capace di eradicare, nel tempo, la povertà in ogni paese del mondo, affinché a nessuno sia dato, nei decenni a venire, di sperimentare la privazione dei diritti fondamentali alla piena libertà e cittadinanza e a una vita serena e dignitosa“.