I promettenti progressi tecnologici e scientifici, che vanno dell’automazione all’intelligenza artificiale, porteranno anche e soprattutto a ulteriori riduzioni del carico di lavoro per gli esseri umani.
Riteniamo altresì che i proventi di tali prodigiosi mezzi debbano essere redistribuiti, per restituire opportunità di vita e realizzazione a tutti, evitando che molti restino indietro o esclusi come avviene ancor oggi.
Ciò consentirà anche di spezzare il circolo vizioso che porta a consumi compulsivi per compensare la fatica e i sacrifici imposti da ritmi di lavoro che non hanno più giustificazione nella necessità di produrre ricchezza, visto che la ricchezza è prodotta anche in eccesso grazie ai progressi tecnologici.
La necessità semmai è opposta: ridurre il lavoro e i consumi materiali per renderli sostenibili ambientalmente, sia dal punto di vista dell’inquinamento, sia dal punto di vista del riscaldamento globale, che vanno entrambi drasticamente ridotti e non a spese dei comuni cittadini, ma piuttosto a partire da quelle classi privilegiate e più benestanti che ne sono maggiormente responsabili.