“Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio”. Così racconta il Vangelo. Ci fa piacere ricordare l’essenza di questa situazione, col pensiero a coloro per i quali non c’è posto nel mondo, gli invisibili, i più sfortunati. Non è certo un caso se i primi chiamati a venerare il bambino divino sono i pastori, gli intoccabili dell’epoca, perché sporchi, umili, rozzi. Gli angeli vengono inviati alla feccia, perché questa possa vedere per prima il Figlio di Dio, fatto uomo, sceso sulla Terra per prendere su di sé il peccato del mondo.
Questa è la storia della Natività cristiana, questo è il tanto sbandierato presepe…Auguriamo a tutti che la luce vera del Natale possa illuminare tanti cuori induriti dalla cattiveria, liberarci dalla violenza dilagante, dalla brutalità delle guerre e delle sopraffazioni contro i più deboli.
A tutti auguriamo di trascorrere in serenità queste feste, con la speranza che la luce di questa notte possa disperdere le tenebre fitte del nostro tempo.