L’articolo della rubrica ‘Info Data‘ del Sole 24 ore fa una certa confusione tra Reddito di base incondizionato e Reddito di cittadinanza, che in Italia sta a significare il sussidio per la disoccupazione lunga, condizionato alla ricerca del lavoro e riservato ai poveri.
Tuttavia offre un colpo d’occhio molto ben fatto sul Reddito di base incondizionato nel mondo, con tutte le sperimentazioni effettuate, i cui risultati incoraggianti sono stati in massima parte diffusi dal portale https://www.bin-italia.org/.
Il Reddito di base incondizionato, lo ribadiamo, consiste in un accredito periodico diretto, senza alcuna contropartita e senza controllo delle risorse. Può essere sommato al reddito da lavoro o alla rendita di modesta entità. Non ha nulla a che vedere col sussidio di disoccupazione o di povertà.
L’espressione ‘Reddito di cittadinanza‘ è di per sé assimilabile all’espressione ‘Reddito di base‘, tuttavia in Italia ha assunto una valenza assai discussa a causa dei non pochi difetti insiti nel modo in cui è stato congegnato il sussidio per la disoccupazione lunga e per gli effetti che ad esso sono stati attribuiti sulla scarsità di manodopera lamentata a più riprese da piccoli e medi esercenti, su cui ci sarebbe molto da approfondire.
Quando l’articolo è stato prodotto, nell’ottobre 2020, il sussidio non aveva assunto questa valenza negativa, agli occhi di una parte importante dell’opinione pubblica, anzi. Si era nel pieno della pandemia da Covid e la misura, in quel contesto, si è rivelata un fattore salvifico per la tenuta sociale del paese.